Domanda: E i tuoi studenti non ti raccontano i loro fatti personali?
Jack Kornfield: Talvolta è necessario raccontare qualcosa a un’altra persona per accettarlo o liberarsi di esso. Ma di solito qualche accenno è sufficiente; non occorre tirare fuori tutto il nostro passato. Qualcuno può dire che le persone soffrono a causa del loro passato, e ogni tanto passiamo un po’ di tempo a chiedere, beh, quali sono le loro convinzioni, paure, ricordi e immagini. Ma lavoriamo sempre con la domanda fondamentale: “questo è ciò che sei realmente?” Il nostro scopo non è risolvere situazioni o ricordare il passato per rielaborarlo. Il vero lavoro interiore [nella meditazione] consiste nello sperimentare la contrazione della paura, in questo istante, scoprendo che questa non è la nostra vera natura, non è ciò che siamo. Conoscere ciò che è successo non lo risolve. Quello che crea libertà è affrontare la radice della sofferenza e l’identità costruita intorno a essa, andando direttamente al suo centro fino a raggiungere il vuoto. E una buona psicoterapia deve fare la stessa cosa della pratica del dharma, perché è così che accade la liberazione.
Jack Kornfield – è stato monaco buddista in Thailandia, Birmania e India. Dopo il diploma in Studi Orientalistici al Dartmouth College si è arruolato nei Corpi di Pace; in seguito si è laureato in psicologia clinica ed è diventato terapista. Nel 1975 è stato il cofondatore della Insight Meditation Society, con sede a Barre, nel Massachusetts, e nel 1986 ha fondato lo Spirit Rock Meditation Center di Woodacre, in California.. (Brano tratto da un’intervista del 4 agosto 2011)