L’esercizio che permette di arrivare al punto di diventare come il bambino che non pensa a nulla che non fa discriminazioni. Lo zen è il momento in cui l’uomo arriva a questo stato di purezza in cui non ci sono discriminazioni. Sedendo e cercando di diventare col cuore del bambino appena nato, uno specchio che riflette tutto ciò che gli si pone davanti, quello è l’ascetismo dello zazen. Perciò, se noi non ci mettiamo a pensare, noi stessi cessiamo di esistere, questa stanza cessa di esistere, tutto il mondo cessa di esistere. Se noi non facciamo discriminazione, tutto quanto non esiste più. Però, lo Zen non è qualcosa che tende a distruggere, che tende ad eliminare delle cose, tende invece a risvegliare il proprio cuore, in modo che la vista delle cose che ci circondano diventi bella, diventi meravigliosa, diventi nuova di volta in volta. Perciò questo mondo in cui noi viviamo può diventare, esso stesso, il paradiso; perché ogni giorno, in questa scoperta della bellezza, in questa scoperta del nuovo, si riesce ad arrivare alla fine della vita nella bellezza.
Zazen si fa perché venga fuori la verità dal nostro cuore. Anche se fanno male le gambe, anche se fa male la schiena, bisogna portare nel proprio cuore questa fiducia di riuscire a realizzare questa illuminazione.
Yamada Mumon